Se non hai mai sentito parlare delle Dark Kitchen, mettiti comodo e preparati a entrare nel mondo delle cucine…che non esistono.
Le Dark Kitchen sono un fenomeno che si è ampiamente diffuso negli ultimi anni, complice anche la pandemia che ha portato molti ristoranti a introdurre il delivery.
Il nome può far pensare a un luogo tetro e spettrale, ma in realtà si riferisce al fatto che siano cucine nascoste, infatti esistono solo per un’unica motivazione: la consegna a domicilio.
Non hanno una sala da pranzo, non hanno clienti seduti ai tavoli a chiacchierare sul meteo o sui risultati dell’ultima partita di calcio. No, queste cucine sono solo, beh, cucine. Sono totalmente dedicate alla preparazione di cibi per la consegna o per il ritiro.
Queste “cucine fantasma” possono essere installate in qualsiasi edificio adeguato: un magazzino, un seminterrato, o persino un furgone attrezzato. Le uniche persone che vedranno saranno i tuoi collaboratori, cuochi, lavapiatti e i fattorini che portano le tue pietanze direttamente a casa dei clienti.
Dunque, che tu sia alla ricerca di un modo per entrare nel mondo del food delivery senza investire in un ristorante al dettaglio, o che tu stia cercando di espandere il tuo attuale business di ristorazione, le Dark Kitchen potrebbero essere la soluzione giusta.
Dopotutto, chi ha bisogno di sedie e tavoli quando si può sfamare un intero mondo di affamati direttamente a casa loro?
Dark Kitchen: una tendenza o una necessità?
Per capire meglio il valore che ha assunto il delivery in Italia ci viene incontro il Rapporto Osservatorio Ristorazione 2023.
Grazie alle analisi svolte dall’Osservatorio Ristorazione sappiamo che nel 2022 sono 13,21 milioni gli italiani che hanno ordinato del cibo a domicilio usando le piattaforme online, un +15,3% rispetto al 2020 (+1,8 milioni) con una spesa media di 88,22€ nel corso dell’anno.
Il mercato dell’Online Food Delivery ha vissuto una crescita esponenziale. In brevissimo tempo è passata da un valore di mercato di 121 milioni nel 2016, agli attuali 1,17 miliardi nel 2022.
Con queste premesse viene facile capire perché un fenomeno come le Dark Kitchen sia in rapida espansione, soprattutto nelle grandi città.
I vantaggi delle Dark Kitchen
All’atto pratico aprire o gestire una cucina di questo tipo è indubbiamente più semplice ed economica di una classica cucina che deve servire una sala.
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Riduzione dei costi
Sappiamo benissimo quali e quanti siano i costi che ogni ristoratore deve affrontare ogni giorno, affitti, costo del personale, costo delle materie prime, le bollette e chi più ne ha più ne metta.
Con una Dark Kitchen, molti di questi costi vengono eliminati. Non hai bisogno di uno spazio in una zona ad alto traffico pedonale o di un interno accogliente per attirare i clienti. Di conseguenza, i costi di partenza e di mantenimento possono essere notevolmente più bassi.
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Flessibilità
Uno dei grandi vantaggi delle Dark Kitchen è la loro flessibilità. Senza dover gestire un ristorante fisico, è possibile cambiare rapidamente il menù per rispondere alle nuove tendenze del cibo o alle richieste dei clienti. Se vuoi sperimentare con nuovi piatti o addirittura intere cucine, puoi farlo senza il rischio di un investimento significativo. Inoltre, la flessibilità della Dark Kitchen ti permette di modulare la tua attività in base alla domanda: se in un certo periodo dell’anno o del giorno ci sono meno ordini, puoi ridurre le ore di apertura o il personale senza grandi problemi.
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Espansione del mercato
Avendo come unico focus il cibo da asporto o la consegna a domicilio, una Dark Kitchen può potenzialmente raggiungere una clientela più ampia che non è limitata dalla posizione fisica del ristorante.
Fintanto che sei in grado di gestire le consegne, il tuo potenziale bacino di clienti riguarda qualsiasi persona che vive nella tua area di consegna, al contrario di un ristorante classico che potrebbe subire l’effetto del “Paradosso di Prossimità”.
Questo ti apre a un pubblico molto più ampio e può aumentare notevolmente le tue vendite.
I rischi e le sfide delle Dark Kitchen
Certo, è importante conoscere anche gli svantaggi potenziali quando si considera l’apertura di una Dark Kitchen. Noi che ci occupiamo di marketing per ristoratori da più di 10 anni diciamo sempre quanto sia importante far vivere ai clienti un’esperienza positiva in modo da fidelizzarli e spronarli a tornare più e più volte.
Con un servizio dedicato esclusivamente al delivery si mischiano un po’ le carte in gioco e certi punti di forza di un marketing fatto bene rischiano di venire meno.
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Mancanza di interazione diretta con i clienti
Uno dei grandi piaceri di gestire un ristorante è la possibilità di creare relazioni uniche per i clienti; il solo farti conoscere di persona crea un rapporto di fiducia e stima reciproca.
Le Dark Kitchen, tuttavia, non prevedono interazioni dirette con i clienti o la possibilità di ospitare la clientela all’interno del proprio locale. Questa mancanza di contatto con i clienti può rendere più difficile costruire relazioni durature con la clientela, oltre che ricevere delle recensioni positive (quelle negative tranquillo invece che fioccheranno molto più facilmente), elementi che sono cruciali per il consolidamento della tua attività.
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Dipendenza dai servizi di consegna
La consegna è un elemento critico nel modello di business della Dark Kitchen. Se scegli di collaborare con una piattaforma di consegna esterna, avrai a che fare con le commissioni che possono logorare i tuoi margini di profitto. Inoltre, la consegna dei cibi rappresenta un fattore che spesso non è sotto il tuo controllo diretto: ritardi, problemi ed errori nella consegna possono influire negativamente sulla percezione del tuo ristorante da parte dei clienti.
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Visibilità e branding
Senza un negozio fisico, può essere più difficile farsi notare. Il passaparola o il semplice “passare davanti” al tuo ristorante sono strategie di marketing meno applicabili in questo caso.
Per compensare, dovrai investire in una forte presenza online e in una strategia di marketing digitale efficace. Può essere necessario lavorare duramente per costruire il tuo brand, per mantenere attiva la tua presenza sui social media e per mantenere un elevato livello di visibilità online.
Caso studio
C’è chi ha colto la palla al balzo e si è inserito nel business delle Dark Kitchen. È il caso de Il Colapasta a Collegno di Francesco e Katia. Grazie alla loro nutrita lista clienti del CRM, sono stati in grado di lanciare proficuamente la nuova iniziativa: la creazione di una “dark kitchen” interna al locale.
Quest’ultima ha permesso loro di ottimizzare l’uso delle materie prime e di non assumere nuovo personale, sfruttando un momento della giornata in cui il ristorante era solitamente chiuso.
In questo modo hanno potuto ottimizzare le risorse esistenti e raggiungere i loro clienti in un modo nuovo e innovativo.
Il futuro delle Dark Kitchen
Non abbiamo la sfera di cristallo, ma se il trend del food delivery continuerà a crescere con questo ritmo non possiamo escludere a priori che presto ogni ristorante avrà una Dark Kitchen per riempire i momenti morti della giornata.
Sicuramente le Dark Kitchen, però, saranno le prime a beneficiare di sistemi di automazione personalizzabili derivanti dalle Intelligenze Artificiali, tecnologie in continua e velocissima crescita.
Immagina di avere una cucina in grado di lavorare 24/24, 7/7 o in grado di analizzare i dati storici per prevedere i momenti di punta o di calma del tuo locale così da aiutarti a ridurre costi del personale, di gestione o delle materie o magari che possa offrire un’assistenza personalizzata al cliente in base alle diverse problematiche che si possono verificare.
Sicuramente le Intelligenze Artificiali aiuteranno non solo le Dark Kitchen, ma tutto il settore della ristorazione. E sai dove ne parleremo con uno dei massimi esperti italiani?
A Bologna il 9, 10 e 11 Ottobre 2023 durante Food Marketing Mastery Advanced, il corso di formazione dal vivo di RISTORATORETOP dedicato alle più avanzate strategie e tecniche per acquisire e fidelizzare clienti, specifiche per il settore della Ristorazione.
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