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FOTO SUL MENÙ: SI, NO, QUANDO, PERCHÉ? CINQUE RIFLESSIONI.

L’eterno dilemma: mettere le foto dei piatti sul menù? Sì, no, quando e perché?

Se dovessi fidarti dei consigli dell’internet e dei Menu Designer (autoproclamati tali!) che ne parlano, la risposta sembrerebbe scontata: foto sì.

«Perché sì
«Boh, perché sì, perché un’immagine vale più di mille parole, e poi così diamo da lavorare all’amico fotografo
«…»

Siccome mi piacerebbe elevare il discorso ad un livello superiore — altrimenti stiamo sempre a parlare del sesso degli angeli, e direi che abbiamo entrambi di meglio da fare — vorrei fare alcune riflessioni a riguardo.

Non saranno riflessioni basate sul sentito dire, o su una frettolosa ricerca su Google, o sul fatto che adesso va di moda parlare di Menu Engineering e allora lo sto facendo anche io, ma sono il frutto di anni passati mettendo le mani all’interno di diverse decine di menù, lungo tutta la penisola.

Parto facendo una premessa: alla fine di questo articolo, non ti dirò se le foto sul menù sono ok oppure no.

Questo non perché io non abbia un’opinione a riguardo — ce l’ho eccome! — ma perché vorrei che me lo dicessi tu, se le foto sul menù vanno bene o no sul TUO menù.

Perché sì, la risposta, come spesso accade, è un classicissimo «dipende».

Avrai modo di convincertene leggendo queste cinque riflessioni.

CINQUE RIFLESSIONI SULLE FOTO NEI MENÙ

 

(1) LE FOTO CREANO ASPETTATIVE.

Prendere consapevolezza di ciò è il punto cruciale.

Le foto creano aspettative. Significa che quando un tuo cliente guarda il piatto rappresentato su di esse, se lo immagina già sotto i denti.

Mentre guarda l’immagine, la sua mente pregusta e assapora già il gusto e gli aromi della pietanza, e la salivazione sale, così come le sue aspettative.

E questo è di norma un bene, ma potrebbe essere un male.

Perché se è vero che la maggior parte delle volte il piatto risulta identico a come era stato immortalato, è altrettanto vero che a volte capita: dalla foto ci si aspettava un capolavoro culinario, ma quando il piatto raggiunge il tavolo la realtà prende il posto della fantasia, e la delusione si fa sconcertante.

Infatti, quando il piatto che arriva al tavolo non è esattamente IDENTICO a quello rappresentato dalla foto, avrai ottenuto un cliente deluso.

E tu non vuoi al tavolo un cliente insoddisfatto ancor prima di aver assaggiato le tue pietanze, giusto?

Io la chiamo Sindrome da Mc Donald’s, e purtroppo molti ristoranti italiani — specialmente in località turistiche — ne hanno contratto una forma acutissima.

Foto figa, piatto orripilante. Non va affatto bene.

Perché…

2) …UNA FOTO VALE PIÙ DI MILLE PAROLE.

È proprio vero: un’immagine vale più di mille parole. Ed è la ragione per la quale molti ristoratori tendono ad utilizzarle.

Se il piatto è scenografico, oppure troppo complesso da descrivere con le sole parole, oppure troppo bello per non essere rappresentano anche in foto, allora la foto diventa la conclusione più ovvia.

Perché una foto di un piatto non lascia spazio ad interpretazioni: quella è, quello sarà il piatto.

Ma questo è vero sia se la foto è splendida, sia se la foto è scandalosa.

Se la foto è splendida, e la tua cucina riesce SEMPRE a ricreare il piatto come raffigurato nello scatto, saranno rose e fiori. E clienti contenti.

Se la foto è uno scandalo, oppure la tua cucina non riesce sempre a ricreare il piatto come raffigurato nello scatto, saranno spine e rovi. E clienti delusi.

Quindi ti domando: hai delle foto che rappresentano la realtà o le hai acquistate su internet?

E nel caso tu sia in possesso di foto fatte-come-si-deve, hai creato degli standard sugli acquisti, sulla produzione e sul servizio che ti permettono di realizzare sempre lo stesso identico piatto rappresentato in foto?

(3) UNA BELLA FOTO È FACILE DA FARE, UNA COERENTE NO.

Sfatiamo un mito durissimo a morire: al tuo locale, al tuo marketing e al tuo menù non serve una foto figa.

Al tuo locale, al tuo marketing e al tuo menù serve una foto COERENTE con la tua Identità Differenziante.

[Se non sai cosa sia una Identità Differenziante, ti tocca andare qui sopra e leggerti la pagina.]

E questo cambia parecchio.

Perché di fotografi capaci di fare foto splendide è pieno il mercato.

Ma di fotografi in grado di intrappolare l’ANIMA del tuo locale in uno scatto e riportarla su carta stampata no. Di quelli ce ne sono davvero pochi.

Quindi, prima di mettere foto sul tuo menù o di farle realizzare all’amico del cugino, domandati:

Ho le capacità — o conosco chi le ha — per fare degli scatti coerenti con la mia identità?
Ho le capacità per comunicare al fotografo ciò che voglio che rappresenti?
Una volta realizzate, queste foto rappresentano al meglio ciò che il mio locale vuole comunicare?

(4) LE FOTO CREANO UNA PERCEZIONE DI BASSA QUALITÀ.

Altro aspetto non da sottovalutare. L’associazione immediata che il tuo cliente farà vedendo una foto sul tuo menù è con un fast-food.

Anche se la foto è realizzata bene dal punto di vista tecnico.

Questo non dovrebbe stupirti: ogni fast-food di ogni nazione di ogni angolo dì mondo fa un uso smodato e continuo di foto splendide, sgargianti, ritoccatissime e…. manipolatorie. Nessun fast-food che si rispetti utilizza foto di pessima qualità. L’associazione foto splendida quindi manipolatoria è diventata scontata.

«Manipolatoria» è la parolina chiave di questa riflessione. Infatti, come ti mostravo poco più sopra, alla vista di una foto si crea un’aspettativa ben precisa, che spesso non viene rispettata e soddisfatta.

E questo, alla lunga, ci ha reso diffidenti e scettici. Di fronte ad una foto, alziamo le difese, perché le percepiamo come esagerazioni ed esasperazioni della realtà.

Tienine conto mentre commissionerai il tuo prossimo set fotografico.

(5) LE FOTO AUMENTANO LE VENDITE DEL PIATTO CHE RAPPRESENTANO.

Questo è un vantaggio schiacciante. Infatti, se metti una foto di un piatto sul menù, stai pur certo che le vendite dello stesso schizzeranno alle stelle.

Un’immagine è l’elemento eye-catcher per eccellenza, quindi contribuisce molto bene alla vendita del piatto che rappresenta.

Anche in questo caso, nel bene e nel male.

Perché se hai fotografato un piatto profittevole, popolare e di semplice gestione, tutto a posto.

Ma se — come spesso ho visto succedere — mi hai fotografato un piatto che il tuo chef e il tuo cassetto letteralmente ODIANO, non ci siamo affatto.

Perché subirai tutte le conseguenze del vendere un piatto poco profittevole, che non piace alla tua clientela e di difficile gestione. Se vuoi approfondire questo aspetto, parti dal libro Brucia il tuo Menù.

QUINDI?

 

Quindi? Foto sì, no, perché, quando?

Come probabilmente avrai capito, le foto hanno pro e contro. Di conseguenza, vorrei che la risposta alla domanda di cui sopra me la dessi tu, calando le cinque riflessioni fatte nel tuo contesto e tirando le conclusioni più adatte al tuo caso.

Tuttavia, giusto per metterti un po’ d’acquoline in bocca, è giusto che ti dica che noi di MENUENGINE abbiamo sviluppato e testato un Metodo che permette di avere tutti i PRO delle foto eliminando tutti i CONTRO, e lo mettiamo a disposizione qualora fossi interessato a lavorare con noi.

Di conseguenza, se vuoi evitare errori grossolani, e vuoi in particolar modo che il tuo menù sia realizzato da me e dalla mia squadra, clicca qui e blocca il tuo posto ora.

Saremo felici di lavorare insieme e di svelarti il nostro Metodo.

Stay Foto, forse!

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