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Guerrilla marketing per ristoranti: 3 esempi da cui prendere ispirazione

Se sei un ristoratore che cerca di distinguersi dai competitor in modo originale e creativo allora dovresti considerare di applicare delle azioni di guerrilla marketing per ristoranti.

Questa tecnica di marketing creativa e non convenzionale può aiutare il tuo ristorante a catturare l’attenzione del pubblico e generare un particolare interesse attorno al tuo brand o alle tue proposte culinarie.

Con un’ottima pianificazione e il giusto approccio sarai in grado di farti riconoscere in modo chiaro e diretto da tutti.

Ma cos’è questo Guerrilla Marketing e in cosa si differenzia dal marketing “tradizionale”?

Cos’è il Guerrilla Marketing per ristoranti

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Il termine Guerrilla nasce in campo militare e si rifà a quella modalità di combattimento a basso costo detta, appunto, “guerriglia”. L’accostamento al marketing si riferisce proprio all’utilizzo per lo più di budget ridotti per raggiungere gli stessi obiettivi preposti con il marketing tradizionale.

All’atto pratico per Guerrilla Marketing ci si riferisce a tutte quelle azioni di che vanno a coinvolgere in modo creativo, emozionale ed efficace il target di riferimento. 

La parola chiave in questo caso è “emozionare”. Fare leva sulle emozioni, che sia stupore, malinconia o divertimento, è il modo migliore per rendere memorabile la tua campagna pubblicitaria e porre l’attenzione sul tuo brand.

E sai cosa genera un’informazione fissata nella testa della gente? Il passaparola, che come ben sappiamo è il principale canale d’acquisizione attraverso il quale i clienti scoprono i ristoranti.

Tanto passaparola porterà la tua campagna di marketing a diventare virale.

Organizzare una campagna di Guerrilla Marketing

Abbiamo detto che questo genere di marketing si contraddistingue per la sua natura creativa e perché è in grado di andare a toccare i giusti tasti nella testa delle persone.

Ottenere i risultati sperati però non è così scontato e necessita di diversi elementi:

  • Tempo: te ne servirà molto, dovrai organizzare tutto nel minimo dettaglio, dall’idea alla realizzazione gli step sono innumerevoli.
  • Creatività: è la scintilla che ti permetterà di uscire dal pensiero convenzionale per fare posto a quello laterale.
  • Pianificazione: la messa a terra dell’idea. Dovrai definire i tuoi obiettivi e il target di riferimento, come raggiungerli e il budget che deciderai di investire.
  • Identità: devi parlare del tuo brand senza stravolgere la sua natura. Se hai un locale di lusso, difficilmente organizzerai un evento con degli animatori in maschera che regalano simpatici palloncini brandizzati ai bambini. 
  • Permessi: spesso questo genere di azioni si svolgono lontano dal tuo locale, probabilmente avverranno su suolo pubblico. Ecco, tieni a mente che potrebbero esserci permessi da richiedere o aspetti legali da inserire nei costi di gestione. Le multe farebbero lievitare ulteriormente le spese.
  • Analisi: come ogni azione di marketing i risultati devono essere calcolabili.

Esempi di campagne di Guerrilla Marketing nella ristorazione.

Passiamo all’atto pratico e vediamo 3 esempi di azioni di marketing creativo dal quale dovresti prendere spunto.

Il primo esempio è un grande classico all’estero, in America (e anche in diversi Paesi soprattutto del Nord Europa) è una realtà ben radicata e sono gli stessi ristoranti ad assumere questa figura.

Parliamo del…

…Sandwich Man 

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Divertenti, colorate e spesso sfacciate, sono quelle figure che puoi incontrare per strada vestite con uno o più cartelli e che, in modo anche insistente, ti promuovono il ristorante che stanno pubblicizzando.

All’estero è una cosa così sdoganata che non crea più quell’effetto di stupore necessario per definirla come un’azione di Guerrilla Marketing, ma in Italia è ancora poco diffusa. Possiamo assicurarti che i Sandwich Man professionisti sono in grado di essere creativi e spesso si dilettano con numeri di giocoleria molto scenici.

L’attenzione dei passanti sarà facilmente catturata dal tuo Sandwich Man.

Il tuo ristorante ha una mascotte o un avatar? Potresti pensare di far creare un costume ad hoc e farlo girare per la città. Vedrai che pian piano la gente inizierà ad associare quel personaggio al tuo locale.

Veniamo adesso a due casi studio veramente interessanti: il primo si studia sui manuali di marketing, il secondo è una trovata recente dal grande impatto sociale e mediatico.

Le lattine vuote di Redbull

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Forse avrai già sentito parlare di questa storia, ma vogliamo riportarla perché è un’opera di marketing da manuale (e infatti è un caso che si studia all’università).

Cosa ha fatto Redbull di così eclatante?

A fine anni ‘80 l’azienda voleva lanciare l’energy drink che tutti conosciamo, ma i risultati prodotti dalle ricerche di mercato non erano dei migliori. Alla gente non piaceva niente: sapore, brand, logo,… un disastro.

Nonostante questi risultati l’azienda decise di inserirsi nel mercato delle bevande energizzanti e per farlo con successo decise di sfruttare proprio strategie di marketing fuori dall’ordinario.

La situazione di partenza avrebbe fatto desistere qualsiasi compagnia: certezza di non piacere al pubblico, forte concorrenza di brand già affermati e basso budget iniziale.

Ma si sa, genio e follia spesso vanno di pari passo. L’idea alla base delle campagne marketing di Redbull era quella di creare un bisogno facendo credere che ci fosse una forte domanda per quel prodotto.

Ogni singolo cestino dell’immondizia di Londra venne riempito con lattine vuote di Redbull, andando a risolvere con una mossa tutte e tre le criticità emerse:

  • Low budget: i costi furono irrisori, ovvero quello delle lattine e del personale che aveva girato la città.
  • Concorrenza: sbaragliata dalla creazione di una falsa percezione di domanda crescente dell’energy drink del Toro Rosso.
  • Gusto della popolazione: sovrastato dalla novità del momento e da un disclaimer forte ed efficace – un’energia che ti mette le ali.

Il resto è storia, Redbull oggi è leader del settore degli energy drink (e non solo).

La fermata del tram… in un forno

Sì, hai letto bene. E ora ti spieghiamo meglio cos’è successo.

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Parliamo della trovata di Caribou Coffee, una caffetteria americana che ha escogitato una campagna di Guerrilla marketing per ristoranti creativa ed efficace.

L’azienda ha deciso di dotare le fermate del tram di Minneapolis con delle resistenze, come quelle dei forni, in grado di scaldare le persone in attesa del mezzo.

In primo luogo ha risolto un problema non indifferente: il freddo. In una città come Minneapolis non è una cosa da così poco conto, a gennaio e febbraio le minime infatti segnano -15°C.

In secondo luogo ha portato le persone direttamente all’interno dei loro prodotti, facendole iniziare a vivere l’esperienza del Caribou Coffee.

In conclusione, il guerrilla marketing per ristoranti è uno strumento creativo e divertente che può essere utilizzato con successo anche nel tuo locale per promuovere il brand e acquisire e fidelizzare la clientela. Sfruttando strategie impreviste e poco costose, puoi attirare l’attenzione del pubblico in modo originale e coinvolgente.

Ma ricorda, che Guerrilla Marketing non significa “Famolo strano”, ma “Famolo EFFICACE!”.

 

Avevi mai sentito parlare di Guerrilla Marketing? Se sì, hai mai pensato di applicarlo anche per il tuo ristorante?

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#daicazzo

 

Crew RISTORATORETOP

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