Il Rapporto Osservatorio Ristorazione 2021, giunto alla seconda edizione, si prefigge lo scopo di determinare lo stato dell’arte del comparto ristorativo, lasciando parlare gli unici testimoni muti dell’Anno della Pandemia: i numeri, i dati e i fatti.
I dati, raccolti dai principali enti italiani (ISTAT, Fipe, Movimprese, Infocamere, Federalberghi, Plateform, Censis, Coldiretti, Wearesocial e tanti altri) dipingono un quadro drammatico, ma non senza speranza.
Cos’è successo davvero nel 2020? Chi sopravviverà alla pandemia? Qual è il futuro della ristorazione? Le risposte a queste domande, e a tante altre, sono contenute in questo Rapporto.
Alcune dei dati e dei numeri estratti dal Rapporto Osservatorio Ristorazione 2021:
La ristorazione nel 2020 ha visto perdere circa il 40% del volume di fatturato registrato nel 2019, anno dei record per la spesa alimentare fuori casa con un fatturato di 86 miliardi euro. 22.692 Imprese del settore hanno chiuso battenti e ne sono state avviate 9.207, il dato più basso degli ultimi 10 anni.
Le città più colpite dalla Pandemia.
Le città che hanno perso più attività sono Roma (-1.518), Milano (-722) e Torino (-549), ma quella che ha registrato l’incremento maggiore di locali scomparsi rispetto all’anno precedente è Firenze, con un +87% sul 2019.
Uno dei tanti paradossi (spiegati nel Rapporto)
Il 2020 è anche l’anno che: ha registrato il numero più alto di sempre di attività registrate, 397.700 di cui attive 340.564, aspetto determinato dalle numerose variazioni di codice ATECO; ha visto il 77% dei locali lavorare con le consegne a domicilio, prevalentemente con propria flotta di rider, e il 27% degli imprenditori del settore avviare una dark kitchen oppure un brand virtuale per far fronte alle chiusure forzate; ha aperto le porte ad una capillare innovazione tecnologica nelle modalità sia di preparazione e distribuzione del cibo, sia di scelta e fruizione dello stesso.
I cambiamenti: delivery, take away, dark kitchen e tecnologia.
Per ampi tratti del 2020 le uniche forme di fatturato possibile sono state il delivery e il take away, con il conseguente proliferare di dark, grey, ghost e cloud kitchen, cucine non aperte al pubblico.
Secondo una ricerca di RistoratoreTop, nel 2020 il 77% dei locali ha deciso di intraprendere la strada del delivery e dell’asporto, mentre il resto degli intervistati ha preferito lasciare chiusi i battenti. Il 43% degli intervistati ha dichiarato di fare delivery direttamente, con propria flotta di rider, il 3% di affidarsi unicamente a piattaforme esterne, mentre il 9% di utilizzare entrambe le modalità, il restante 45% raccoglieva indecisi e ristoratori che non hanno percorso la strada del delivery.
Durante i mesi di chiusura, infine, il 27% dei ristoratori ha creato in periodo di pandemia una dark kitchen oppure un brand virtuale, anche impiegato nella produzione di cibi differenti da quelli prodotti abitualmente. Il 10% degli intervistati ha affermato di voler mantenere il delivery o la dark kitchen anche dopo le riaperture a pieno regime.
Dieci anni di innovazione condensati in pochi mesi.
L’emergenza sanitaria, inoltre, ha costretto un intero settore a mettere in moto nell’arco di pochi mesi un percorso di innovazione tecnologica decennale, sia all’interno sia all’esterno del ristorante. E’ il caso, ad esempio, delle cotture sous vide e a basse temperature, dell’introduzione di prodotti semi-pronti o semi-lavorati da centri di cottura e laboratori esterni oppure dei forni elettrici per ultimare la cottura o mantenere la temperatura durante il trasporto. Sono stati introdotti su larga scala: menu digitali, sistemi di prenotazione online, self-ordering, chiamata del personale di sala a distanza con appositi dispositivi, nuove applicazioni per gestire turni del personale, fatturazione e rapporti con i fornitori, pagamenti cashless al tavolo e in cassa. La tecnologia non ha rivoluzionato solamente sala e cucina, ma anche il modo in cui i clienti scoprono, scelgono, valutano e si fidelizzano.
Rispetto al delivery, ad esempio, la piattaforma di marketing per la ristorazione Plateform ha effettuato una ricerca tra i clienti di oltre 600 attività distribuite nei maggiori centri urbani italiani per analizzare i meccanismi di scelta del ristorante da cui ordinare: il web, tra social network e motori di ricerca (Facebook 27,66%, Instagram 9,75%, Google 7,77%), supera il tradizionale passaparola, che si attesta sul 24,09% dei casi. Il 20,75% ha dichiarato di essere già cliente, il resto di aver scoperto il ristorante tramite altre fonti. Dati quasi sovrapponibili sono emersi anche rispetto all’asporto.
Il futuro della Ristorazione sono i Ristoranti.
Il parere conclusivo del nostro Lorenzo Ferrari: “Il delivery e le dark kitchen affiancheranno ma non rimpiazzeranno la ristorazione tradizionale, dato che il futuro della ristorazione sono i ristoranti: l’esperienza vissuta in presenza, nel locale, è insostituibile. La pandemia ha marcato più in profondità la differenza tra il mondo della consegna a domicilio e quello del sit-in e, contestualmente, ha contribuito a velocizzare il processo di sgretolamento della middle class nel mondo occidentale, vedendo aumentare il divario di potere d’acquisto tra la fetta più ricca e quella più povera di popolazione. Questo avrà nei prossimi mesi forti impatti anche rispetto alla ristorazione, con l’aumento di attività alle due estremità, luxury e accessible convenience, per soddisfare ogni tipo di esigenza. Perché la ristorazione, da quando esiste, non guarda in tasca a nessuno ma cerca di soddisfare i palati di tutti”.
Il Rapporto Osservatorio Ristorazione in numeri:
Eccoli:
- 254 pagine;
- 57 grafici inediti;
- 10 anni di ristorazione analizzati, dal 2010 al 2020;
- 7 aree tematiche affrontate;
- 36 brand della ristorazione citati;
- Decine le testate giornalistiche e televisive che ne parlano, a poche ora dall’uscita.
Quando sarà disponibile per l’acquisto?
Il Rapporto Osservatorio Ristorazione non è ancora disponibile per l’acquisto, ma lo sarà presto.
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(c) Staff
RISTORATORETOP
6 risposte
Dove si compra?
Ciao Sergio, non è ancora disponibile. Lo sarà presto e sarà nostra premura scriverlo… Dappertutto 🙂
A presto!
Uscitelo! Ora! 🙂
Sarà fatto! (ma non subitissimo)
Strumento prezioso, ma non riesco ad acquistarlo. Mi aiutate?
Ciao Pietro! Ora è acquistabile, lo trovi qua: https://www.ristoratoretop.com/osservatorio-ristorazione-rapporto/