RR 081 | Tutti i problemi dei corsi per Ristoratori (e la nostra soluzione)

Posso finalmente fare la figura del vecchio trombone che dice ai giovincelli che si trova davanti che qua, dove oggi ci sono palazzi, cemento e panchine, una volta, era tutta campagna. Ecco, nel panorama della formazione italiana, nel 2013, c’eravamo praticamente solo noi e qualche altra sparuta eccezione. Oggi invece tiri un calcio ad un sasso e salta fuori uno che vuole farti iscrivere al suo corso di formazione marketing per ristoratori. Questo fenomeno si porta inevitabilmente dietro una serie di problemi, alcuni risibili, altri molto gravi. Oggi quindi parliamo di tutti i problemi dei corsi per ristoratori e della nostra personalissima soluzione.

Bentrovata e bentrovato, qui al microfono c’è sempre il tuo, il vostro, il nostro Lorenzo Ferrari che come sempre sono io. 

Ci sono 4 grandi problemi legati alla formazione per ristoratori e te li mostro tutti.

 

Problema #1 | Il conflitto d’interesse del formatore  

Cosa intendo con conflitto d’interesse? Intendo dire che il formatore di turno, durante i corsi che tiene, è MOLTO più interessato, quindi focalizzato, sul vendere il percorso successivo che sul portarti realmente valore. 

Concretamente, questo conflitto d’interessi si trasforma in questi comportamenti:

  • Alcuni omettono informazioni cruciali per la perfetta comprensione;
  • Altri si limitano a spiegarti cosa dovresti fare senza mostrarti anche il come;
  • Altri ancora organizzano veri e propri show atti solo ad impressionare, motivare e caricare a molla i partecipanti, ma senza scendere mai nello specifico della parte tecnica.

Perché questo accade?

Il perché è lapalissiano: portarti valore e darti realmente le informazioni che ti servirebbero ti renderebbe indipendente. E un cliente indipendente è un cliente che NON acquista il corso successivo. 

Mentre un cliente indeciso, confuso, motivato al cambiamento ma che non ha idea di cosa fare per cambiare, un cliente che sente che gli manca un pezzettino è decisamente un cliente invogliato a proseguire e comprare altro.

Ti ho appena fatto risparmiare qualche migliaia di euro di corsi di formazione. Prego!

Questo discorso si lega a doppio filo al secondo problema, quello relativo alla didattica del corso, che approfondirò tra pochissimo.

 

Problema #2 | Gli ingredienti del formatore

Ci sono due ingredienti che rendono un formatore un bravo formatore:

  1. L’esperienza di aver fatto direttamente ciò che insegna; ad esempio, se io insegnassi il marketing per la ristorazione senza effettivamente farlo da 12 anni, 24/7, non sarei decisamente credibile. Il “fare” qualcosa permette di approfondire la materia che si dovrà poi insegnare, e non c’è libro o manuale che insegni la pratica, fondamento e pietra angolare di chiunque voglia fregiarsi dell’appellativo di “formatore”
  2. La sua capacità di trasmetterlo al prossimo. Questa cosa si chiama, in italiano, “insegnare”. Certo, la parola “insegnante” ci riporta a tutti alla mente la prof di matematica delle medie, cattiva come l’arsenico, tagliente come una ghigliottina e simpatica quando la sabbia dentro al costume, ma la verità è che insegnare è quanto di più nobile, utile ed efficace esiste. Se ci pensi, si tratta, in qualche modo, di replicare sé stessi e le proprie abilità. Una cosa non da poco.

E quindi vengo al problema legato alla didattica. Molti corsi per ristoratori sono tenuti da bravissimi imprenditori senza alcuna capacità di insegnare oppure da bravissimi insegnanti senza alcuna esperienza pratica.

Ci sono bravissimi idraulici che non hanno la più pallida idea di come si insegni a smontare e rimontare un lavandino. Ci sono bravissimi calciatori che fanno letteralmente schifo come allenatori. E ci sono bravissimi ristoratori che non hanno nemmeno la più pallida idea del loro successo. Così come ci sono allenatori fantastici che non hanno mai vinto neanche la coppa del nonno da giocatori. E ci sono professori universitari meravigliosi che non saprebbero da dove partire per mettere in pratica ciò che insegnano.

Quello che voglio arrivare a dire è che molto difficile trovare qualcuno che abbia entrambi gli ingredienti: una grande esperienza con tante attività di ristorazione (e non solo con la sua!) e al contempo un’ottima capacità di trasmettere questa esperienza.

Quando ne trovi uno, tienitelo stretto.

 

Problema #3 | Formazione motivazionale e professionale sono due cose diverse

Partiamo dalle definizioni.

La formazione motivazionale è progettata per:

  • Rafforzare l’entusiasmo e la motivazione;
  • Stimolare atteggiamenti positivi e migliorare l’autostima e la fiducia;
  • Sviluppare la capacità di affrontare le sfide, i cambiamenti e lo stress;
  • Favorire l’engagement con l’azienda e con i colleghi, rendendo il team più unito.

Beninteso, questa definizione me l’ha data ChatGPT, perché io ho provato a scrivere la mia definizione ma era troppo crudele e di parte 🙂

La formazione professionale, invece, è orientata a:

  • Sviluppare competenze specifiche e conoscenze tecniche rilevanti per il tuo mestiere;
  • Migliorare le abilità pratiche necessarie per eseguire le mansioni quotidiane;
  • Raggiungere una maggiore efficienza e preparazione nei compiti e nelle responsabilità assegnate;
  • In una parola? A metterti nelle condizioni di ottenere risultati.

Per me il tema della motivazione è semplicemente fallace. Dal mio punto di vista sono i risultati a portare motivazione, non il contrario, cioè la motivazione a portare i risultati.

Per questo ai nostri corsi ci concentriamo sul metterti nelle condizioni di ottenere risultati nel più breve tempo possibile, non nel motivarti, che peraltro non siamo neanche capaci.

Molte persone sono allontanate dal mondo della formazione perché pensano sia quella motivazionale, new age all’americana, dove il focus del corso è crederci forte-forte-forte, farti spezzare frecce con il collo, farti camminare sui carboni ardenti, unirti in abbracci di luce con il tuo compagno di banco (una volta m’è successo e sono scappato a gambe levate), farti fare delle sessioni di yoga o meditazione oppure farti cantare delle canzoni o recitare delle poesie di Natale con i 17 comandamenti.

Roba che, dal mio personalissimo punto di vista, può piacere o meno. A me non piace. E quindi non la proponiamo.

 

Problema #4 | Paralisi da opzioni

Ai corsi vieni infarcito di concetti e nozioni manco fossi un tacchino a Natale. E tu dirai “Beh Lorenzo, è tanta roba no? Sono andato là per le informazioni e quelle ho ottenuto.”

Vero. Anzi, verissimo. E non ti nego che fino a qualche tempo fa anche io cadevo nello stesso tranello. Mi dicevo: “do tanto, così recepiranno altrettanto e saranno tutti felici”. Collegavo la quantità di informazioni che fornivo alla qualità del corso. 

La realtà, l’esperienza e i fatti mi hanno convinto che mi sbagliavo.

Oggi collego la quantità di azioni implementate dai corsisti, quindi i risultati che ottengono, alla qualità del corso. E tutto è cambiato.

Non è ciò che sai, ma ciò che fai. Te lo ripeto: non è ciò che sai, ma ciò che fai. Ciò che fai presuppone che tu sappia. 

Infatti, quando ti danno tante, troppe informazioni, c’è un problema che forse non avevi considerato. Che quando vieni sottoposto a TANTE informazioni, se non sei un esperto della disciplina che sa distinguere il sacro dal profano, quindi sa accogliere ed archiviare nel modo corretto quelle informazioni, non provi liberazione e necessità di applicare, ma esattamente il contrario, che si chiama Paralisi da Opzioni.

La Paralisi da Opzioni è ciò che provano la stragrande maggioranza dei corsisti DOPO i vari corsi. Carichi a mille per una settimana, poi paralizzati e immobilizzati perché ci sono troppe opzioni tra le quali scegliere, troppe informazioni da metabolizzare, troppe azioni da mettere in pratica.

Da quale si parte? Quale di queste azioni è quella giusta per me? Ma siam sicuri che si parte da qua? Con tutte queste domande e dubbi rischi di bloccarti e non andare avanti.

Quando anche il viaggio più lungo inizia, sempre, dal primo passo. E dovresti concentrarti esattamente su quello: sul primo passo.

Ma direi anche basta parlare di problemi. Parliamo di soluzioni.

Non posso di certo parlare della soluzione per tutti o di tutti, perché mi spiace ma non sono un politico e non sto cercando di salvare tutti, ma solo qualcuno, quindi parlo della soluzione che conosco meglio: la mia.

La soluzione di casa RISTORATORETOP riguarda i 4 problemi che ti ho elencato, che abbiamo cercato di risolvere pezzo per pezzo.

La nostra soluzione si chiama RISTORATORETOP LAB. Il nostro LABoratorio di crescita per ristoratori e attività nel campo della ristorazione.

Parto con il dirti brevemente cos’è: è un PERCORSO di formazione avanzata per ristoratori, composto da 6 incontri da due giorni cadauno, dal vivo a Bologna. Durante i 6 incontri parleremo di Identità Differenziante, di Menù Ingegnerizzato, di Local Domination, di Acquisizione nuovi clienti, di Delega Efficace e di numeri, di KPI e di dati. Un percorso a 360° che ti permette di conoscere tutto sul marketing per la ristorazione, ma soprattutto di applicarlo alla tua attività.

Ho preparato 1500 slide, 60 esercizi guidati, 20 template e tabelle pronte all’uso, infinite informazioni correlate da me che ti costringo (con le buone) ad applicarle.

Infatti il tema dell’applicazione, della pratica, e del passare dall’informazione all’azione è ciò che distingue il LAB da qualsiasi altro percorso.

Come il LAB risolve i 4 problemi di cui ti ho parlato?

 

  1. Per quanto riguarda il problema del conflitto d’interesse, è chiaramente ineliminabile. Avremo sempre interesse, durante il LAB, di farti continuare il percorso con noi di RISTORATORETOP. Ma ciò che credo faccia la differenza è che con noi è tutto alla luce del sole. Perché non abbiamo percorsi avanzati dopo il LAB. E in secondo luogo puoi acquistare consulenza (che è l’unico servizio più avanzato del LAB che proponiamo) anche senza partecipare al LAB. Inoltre, hai la mia parola, per quanto possa valere, che durante il LAB la mia unica concentrazione sarà quella di farti prima apprendere, poi applicare. Non di venderti qualcos’altro.
  2. Per quanto riguarda il problema “degli ingredienti e della didattica”, credo che la vera innovazione del LAB riguardi proprio questo punto. Infatti abbiamo messo a punto un sistema, dal mio punto di vista, perfetto per farti passare dalla teoria alla pratica. Parto da un dato: durante il LAB passeremo insieme dalle 96 alle 100 ore, a seconda di quanto sarò veloce nello spiegare la didattica. Il bello è che il 50% di queste ore, quindi da un minimo di 48 ad un massimo di 50, saranno dedicate ad esercizi guidati ed assistiti. Non scenderò troppo nei dettagli perché c’ho messo 10 anni per arrivare a sintesi e quindi non voglio svelare i miei segreti pubblicamente, ma a grandi linee funziona così. Una breve ma approfondita sessione teorica, seguita da una sessione di esercizi guidati e affiancati da me e dal mio staff. Questo ti permette non solo di cementificare i concetti appresi, ma di renderti immediatamente conto delle difficoltà che avresti nell’applicarli. Solo facendolo ti rendi conto se lo sai fare o meno. E noi ti costringiamo letteralmente a farli. E lì cascano gli asini. I nodi arrivano al pettine. E ti rendi conto immediatamente dei blocchi da affrontare, così te li possiamo risolvere seduta stante.
  3. Per quanto riguarda il problema motivazione, stai tranquillo e stai tranquilla che al LAB non ce ne sarà traccia. Certo, uscirai da lì contento e “motivato”, sto facendo le virgolette con le mani, ma non perché ti avremo fatto salire sulla sedia urlando “CE LA POSSO FARE!!!!” ma perché ti avremo dato tante soluzioni pratiche ai problemi che affronti ogni giorno. Al LAB facciamo formazione professionale, il cui scopo è aumentare le tue competenze e conoscenze, non formazione motivazionale. Garantito da Lorenzo, uno a cui fa letteralmente ribrezzo la formazione motivazionale. Non è un giudizio il mio, massimo rispetto per quelli a cui piace, ma un semplice parere personale.
  4. Per quanto riguarda il problema della Paralisi da Opzioni, non credo che correrai questo rischio e cerco di spiegarti il perché. Durante il LAB saremo MASSIMO in 30. A 30 partecipanti chiudiamo le iscrizioni e puoi vedere le foto della prima classe per renderti conto che è proprio così. Significa che ci sarà tempo a sufficienza per fugare ogni tuo dubbio. Ci confronteremo e lavoreremo spalla-a-spalla. Se hai dubbi, rispondo. Se vuoi un parere da un collega, eccolo. Se vuoi parlare con un nostro Consulente, sarà lì con noi. E così via. Non corri il rischio di bloccarti, perché saremo pronti a sbloccarti.

Dunque, fino al 4 Dicembre 2024 hai la possibilità di partecipare alla seconda classe di RISTORATORETOP LAB a delle condizioni fantastiche. Abbiamo fatto una proposta che non puoi rifiutare e dedicato delle scontistiche a seconda di chi sei e cosa fai.

Visita il nostro sito, contatta uno dei nostri responsabili e noi ci vediamo in aula 🙂

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